Serie Democratica: carta canta (terza ed ultima parte)
Chi segue le mie divagazioni collezionistiche ben
sa quante parole ho speso sulle modalità con cui si presenta una collezione.
Non solo per sé stessi, ma per consentire a chi la guarda di interpretarla,
anche senza non possedere un enciclopedico nozionismo filatelico o un piglio
accademico votato alla postalità. Quanto perché il ruolo del moderno
collezionista non può più essere quello del geloso raccoglitore o, per
dirlo in termini museali, del conservatore, a meno di non voler far ripiegare
su di sé questa antica passione e spingerla all'estinzione definitiva. Ma deve
vestire i panni del divulgatore, offrendo a chi osserva i propri
francobolli, i reperti di storia postale in genere, uno strumento per
comprenderli, per contestualizzarli in una dimensione che vada oltre la
dentellatura, la filigrana, la gommatura o quant'altro.
Altri post di approfondimento sulla tecnica
grafica ed espositiva:
Sull'importanza dell'aspetto didascalico
Se le didascalie museali fanno solitamente riferimento ai supporti alla visita basati sul testo e che possono includere il titolo di una mostra, i pannelli introduttivi, quelli esplicativi e le didascalie nel loro senso più stretto, nel nostro percorso espositivo, di norma rappresentato dai nostri album, l'apparato didascalico si innesta all'interno dei fogli che andremo ad elaborare. Tanto più importante, quanto è più tecnico il soggetto, essendo in quest'ultimo caso assai più difficile offrirne un inquadramento storico sociale.
Su questo argomento Maria Chiara Chiaccheri,
esperta dei processi di apprendimento al museo con interesse specifico rivolto
al coinvolgimento di pubblici adulti, ebbe a scrivere che "viviamo in una
società che, per il proprio impianto storico, fa delle fonti scritte il
principale riferimento: un tratto, dunque, che ha ragioni culturali
imprescindibili ma che al museo possono essere ribaltate negli scopi, nei
metodi e nei modelli, al fine di amplificare gli impatti". Se
considerassimo il nostro album come un itinerario museale ove i fogli con i
francobolli sono le vetrine con i reperti esposti, ci renderemmo subito conto
della distanza di comprensione che intercorre tra noi che di quei
francobolli conosciamo vita, morte e miracoli e l'osservatore, il
visitatore esterno che, in assenza di un apparato didascalico, si troverebbe
come minimo disorientato, se non vagamente annoiato.
Prima di tutto una doppia pagina (un foglio), che riprende lo stile grafico dell'insieme repubblicano, in cui è presentato l'aspetto tecnico che i valori esposti a seguire andranno a rappresentare, conditi con qualche curiosità che, non solo dettagli meglio la serie ordinaria, ma renda meno denso di tecnicismi il racconto.
A ruota arrivano i fogli che contengono i valori raccolti, ma con una particolarità, un'indicazione grafica ad inizio di ogni pagina, che mostra le quattro posizioni di filigrana e la relativa sigla, in modo da offrire una legenda grafica immediata a chi osserva il francobollo in casella; un secondo richiamo grafico, posto nella parte superiore di ogni valore, rappresentato da un cerchio di colore grigio, quando si faccia riferimento al francobollo stampato su carta grigia, di qualità scadente, lo stesso cerchio di colore bianco ove i dentelli siano quelli stampati su carta bianca.
In
tal modo, anche all'occhio non esperto, sarà facile fare comprendere
perché quei francobolli, tutti apparentemente uguali tra di loro, di
fatto sono diversi, ma soprattutto in cosa essi sono differenti.
Le tre parti di questo soggetto
- La serie Democratica carta canta parte prima
- La serie Democratica carta canta parte seconda
- La serie Democratica carta canta parte terza
Bibliografia essenziale
- Maria Chiara Ciaccheri, Didascalie museali. Scelte che fanno la differenza, https://www.artribune.com;consultato il 15.07.2020
Riporto anche la bibliografia relativa alle
prime due parti:
- Franco Filanci, Danilo Bogoni, La serie della Ricostruzione: Democratica, Poste Italiane, 1995
- Gianni Carraro - Luigi Sirotti, Il 100 lire della Democratica, Sassone, 2003.
- a cura di Bruno Crevato-Selvaggi, Le Carte valori ordinarie della Repubblica, La Repubblica Italiana, Poste Italiane, 2002.
- a cura di Franco Filanci, Il Novellario Vol. 4 Da una Repubblica all'altra, Unificato, 2017;
- AA.VV., Museo della Carta di Amalfi, https://www.museodellacarta.it/la-carta-a-mano/ (consultato il 12.07.2020);
- AA.VV., Museo della Carta di Fabriano, https://www.museodellacarta.com/ (consultato il 11.07.2020);
- Giorgio Nebbia, Breve storia del riciclo, 2012, http://www.fondazionemicheletti.it/ (consultato il 12.07.2020);
- Maurizio Tava, La carta, studio ed analisi dei processi produttivi, 2012, Provincia Autonoma di Trento.
- AA.VV., Cartiera Sordini - Pale di Foligno, https://www.paledifoligno.it/le-cartiere-di-pale/cartiera-sordini/ (consultato il 13.07.2020);Enrico Pedemonte, Elisabetta Princi, Silvia Vicini Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale Università di Genova, Storia della produzione della carta, Rivista La chimica e l'industria, n°8 Anno 87, 2005;
- AA.VV, La Repubblica italiana, Francobolli d'Italia, Tomo II, 1990, Bolaffi/Fabbri Editori;
- AA.VV, Serie Democratica, carta bianca e carta grigia; Filatelia e francobolli forum, (consultato il 09.07.2020);
- AA.VV., La carta filigranata; Pia Università dei cartai; (consultato il 12.07.2020)
- Walter Soardi, Specializzazioni della Repubblica con filigrana a ruota; http://www.soardi.eu/45/democratica.htm, (consultato il 16.07.2020);
- AA.VV., La filagrana ruota alata; Giandri's i miei francobolli; (consultato il 12.07.2020).