Quel viaggio era l'occasione anche per fare alcune ricerche sulla mitologia dell'antica Mesopotamia, sulla dea Isthar, per un libro che stavo scrivendo (altro peccato di gioventù). Per quelle risposte arrivammo sino all'antica Ebla, oggi un sito archeologico, ciò che rimane di una ricca e florida città posta tra il Tigri e l'Eufrate. In questo luogo, potremmo dire, ha inizio la storia della "parola scritta". A Ebla fu ritrovata l'antica biblioteca reale, un immenso archivio con 17 mila tavolette d'argilla a caratteri cuneiformi con testi amministrativi, economici, storici, giuridici e religiosi. Tutto a partire da tremila anni avanti Cristo, l'epoca in cui l'uomo ha iniziato a conservare il suo sapere antico.
Lo racconto, non per tediare chi legge con una lezione di archeologia, ma perché questo nuovo incontro con la scrittura ha poi influenzato molto di ciò che ho fatto e che compare in questo mio spazio. E' stato un po' come ritrovare sotto un primo strato di reperti, un'ulteriore sedimentazione ed un'altra ancora. Tutte intimamente legate tra di loro, ma che nella nuova cronologia degli eventi che esse mostravano acquisivano un nuovo valore. Ho fatto come un archeologo, ho rimesso ordine tra ciò che ho fatto ieri, alla luce di ciò che ho scoperto oggi.