La metamorfosi: tutto si trasforma
Articolo originariamente pubblicato il 20 aprile 2017
Rieditato per questo sito il 13 settembre 2021
La legge
della conservazione della massa è una legge fisica della meccanica classica,
che prende origine dal cosiddetto postulato fondamentale di Lavoisier «nulla
si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma». Così, in fondo, è ciò che
accade alla mia collezione filatelica. Nulla di diverso da quello che, dopo un
certo periodo di tempo, mettono in atto alcuni percorsi museali nel frangente
di un'importante revisione della propria collezione, una normale evoluzione
all'interno del famoso processo di accomodamento.

Nel mio caso
tutto nasce dal mio girovagare per mercatini, reali e virtuali, all'interno dei
quali rivenire veri e propri reperti dimenticati. Di come, a suo tempo, trovai
un'abbandonata, quasi nostalgica "Collezione del Tricolore", ho già
parlato ampiamente nel mio post "la collezione nella collezione".
Grazie a quel ritrovamento pensai di affiancare alla mia cronologia filatelica
repubblicana di valori "nuovi", una galleria espositiva parallela dei
medesimi valori quali oggetti postali allo stato di viaggiato, obliterato,
usato... insomma vissuti veramente. Tale percorso partiva dal 1955 per
chiudersi nel 1989.
Tutto andò per il meglio, fin tanto che tra le pieghe della rete mi balzò all'occhio che quella vecchia edizione firmata Bolaffi proseguiva sino al 1990, altri dieci anni rispetto ai fogli che già possedevo. Lo documentava in modo assai eloquente quell'utente che l'aveva posta in vendita. Inutile dire che ho pensato bene di farla mia, dando quindi un nuovo sbocco a quella che pareva la famosa strada chiusa che imbocchi per errore quando ti muovi in un quartiere sconosciuto. A questo punto, a suon di fogli e di cartelle (che consentivano una migliore distribuzione dei reperti), ci stava anche una riflessione più complessa ed articolata: non era forse la giusta occasione per estrapolare le mie divagazioni filateliche, fatte di oggetti filatelici e postali obliterati, dalla sezione repubblicana dei francobolli "a nuovo", ricollocando le stesse nel percorso del "tricolore", ridando a Cesare quel che è di Cesare?




A conti
fatti è una divertente rielaborazione dell'intero insieme espositivo dedicato
agli anni della Repubblica, quella delle vecchie lire, che assorbirà ancora un
bel po' del mio tempo, visto l'allungamento cronologico dei valori viaggiati
sino alla chiusura del secondo millennio (anno 1999 incluso), come pure la
necessità di ripensare ad alcune nuove soluzioni per piccoli itinerari postale
e filatelici che potrebbero trovare migliore visibilità in altre sezioni, ad
esempio quella della meccanizzazione postale che in questi ultimi anni ho
curato con particolare attenzione.

In questa riorganizzazione del piano collezionistico nemmeno il periodo del Regno d'Italia è rimasto indenne. Sempre utilizzando la già citata tecnica della clonazione, ho creato nuovi fogli, questa volta basati su grafica e stile del nuovo regno Bolaffi. Tutto ciò mi è possibile grazie all'impiego di una stampante a grande formato che mi consente di realizzare fogli a 22 fori utilizzando basi bianche a grammatura 200.
La nuova sezione ha quindi riassorbito quella che già avevo allestito a suo tempo in formato A4 che comprendeva i capitoli: gli Alleati sbarcano in Sicilia (emissioni Amgot), le quattro giornate di Napoli (emissioni Alleate), Roma città aperta. Sezioni che si uniscono ora al periodo delle emissioni di Luogotenenza ricollocate nei nuovi fogli, alle quali si va ad aggiungere un piccolo esordio del mio percorso: la Repubblica Sociale Italiana.
Come sempre,
al fine di dare una vita pubblica, se pur virtuale, al mio viaggio di
raccoglitore, ho rieditato le cartelle che sono state riviste e riordinate,
così come la guida al mio percorso collezionistico.