L'orribile karma della formica di David Safier. Una divertente visione della vita dopo la morte

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Avvertenza
Valutazione e recensione sono frutto del mio personale gusto individuale, delle mie preferenze letterarie, così come la valutazione che assegno. E' quindi più che comprensibile, anzi auspicabile, che molti non la pensino come me. Detto ciò: ogni libro è fatto per essere letto.


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La mia valutazione su questo libro:
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C’è vita oltre la morte e se c’è ci premia veramente delle nostre buone azioni terrene? Esiste un solo essere supremo che ci giudica o ogni divinità del pantheon politeista si accolla i propri fedeli? A questi quesiti cerca di offrire una risposta il romanzo tragicomico di David Safier. Autore di successo televisivo per le sue commedie brillanti, Safier raccoglie un grande consenso di pubblico con questo libro che arriva al successo editoriale di tutto rispetto grazie al passaparola. E il libro in effetti si fa leggere perché è prima di tutto ironico, divertente, come i suoi personaggi che molto ricordano quelle soap americane con tanto di risate in sottofondo. Insomma ci si prende in giro, anche di fronte alla morte.

Kim Lange, protagonista e voce narrante del romanzo, è l’interprete principale della storia. Conduttrice televisiva all’apice del successo, spietata sul lavoro, carrierista irriducibile tutto lazzi, moine e vestiti attillati, così presa dal suo egocentrismo al punto da trascurare figlia e marito, muore improvvisamente e lo fa nel modo più fatalista possibile, tanto da farci beatamente sghignazzare davanti a quella che è comunque una morte. Dalla terrena dipartita inizia un rocambolesco ciclo delle reincarnazioni che da un formicaio brulicante di vita, passando da imprevedibili metamorfosi animali, si chiude in un nirvana assai poco ortodosso dall’aspetto umano, antitesi estetica della Kim Lange sex symbol nella sua prima vita. Ma poco importa, perché in questo ciclo del karma la donna sotto le luci dei riflettori, egocentrica, tutto apparenza e niente sostanza, trasforma il suo io interiore, lo elabora, talvolta con scarsa convinzione, ma sempre comunque scavando in sé stessa, rivedendo alla moviola i propri errori, rivalutando ciò che le sembrava ovvio, assurgendo ad una nuova consapevolezza dei valori importanti della vita che, in fondo, resta una ed una soltanto in quella prima possibilità che la ruota del karma ci assegna.

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“L’orribile karma della formica” è un libro leggero, non impegnativo, con qualche sottolineatura cinica, ma necessaria se pensiamo a noi stessi trasformati in un insetto ed obbligati a rivedere il nostro passato e a giudicarlo. Divertente anche il caravanserraglio di personaggi che ruotano attorno alla protagonista, oltre ad amante, figlia, marito e nuova aspirante compagna del rimasto vedovo, spiccano per la caratterizzazione un reincarnato Giacomo Casanova ed un Buddha che sembra uscito da un villaggio vacanze per nudisti e che nella sua infinita saggezza appare e scompare offrendoci intervalli di scanzonata ironia. Fanno da cameo un Napoleone coleottero, Marylin Monroe e Schopenhauer.

Il racconto nella sua prima parte corre spedito, alterna gag comiche esilaranti a riflessioni sulla natura umana, ci fa divertire ed è ciò che conta. Perde un poco di ritmo quando la ruota del karma inizia a girare all’interno dell’enciclopedia animale e la sequenza obbliga l’autore a cambiare repentinamente di latitudini e di pelliccia l’interprete principale. Poi si riprende un poco, in un remake che mescola “Torna a casa Lessie” e la “Carica dei 101” e chiude forse un po’ goffamente, in una sorta di obesità da gran finale, fatta di carne, sentimenti e famiglia e che forse, morale a parte, è ciò che del libro convince meno.

Insomma, una gradevole sceneggiatura in cui Safier, sin dalle prime battute in cui Kim Lange tiene a mettere in chiaro che la sua morte era solo al settimo posto delle cose per lei importanti delle ultime 24 ore, vuole chiarire subito che questo non è un libro di storia delle religioni, non è un saggio sull’etica e la morale, ma una visione creativa di ciò che la vita dopo la morte potrebbe riservaci.
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