“L'Aquila e il suo territorio” dignitosa mini guida per un fuori programma senza preavviso

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Avvertenza
Valutazione e recensione sono frutto del mio personale gusto individuale, delle mie preferenze letterarie, così come la valutazione che assegno. E' quindi più che comprensibile, anzi auspicabile, che molti non la pensino come
 me. Detto ciò: ogni libro è fatto per essere letto.

⭐ Sufficiente
⭐ ⭐ Più che discreto
⭐ ⭐ ⭐ Buono
⭐ ⭐ ⭐ ⭐ Ottimo
⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ Eccellente

La mia valutazione su questo libro:
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Qualcuno potrebbe guardarmi storto, domandandosi del perché io stia dedicando il mio tempo per scrivere di un opuscolo, un depliant, una brochure. Potrei obiettare che, proprio in quanto mio, al tempo che mi appartiene posso ragionevolmente decidere che valore dare. La verità però è che, avendo trascorso parte della mia vita a scrivere per riviste e siti di viaggio, per operatori e uffici del turismo, ho imparato a dare a Cesare quel che è di Cesare e a non sottovalutare mai un prodotto editoriale semplicemente da ciò che potrebbe apparire ad un primo sguardo distratto. E credo che sia proprio questo il caso esemplare.

Per prima cosa questo prodotto editoriale dal titolo “L'Aquila e il suo territorio” serve ad uno scopo ben preciso: guidare il viaggiatore curioso, magari paracadutato senza preavviso in questo luogo, in una visita organizzata e informata (quindi consapevole) attraverso la cittadina abruzzese. Avendolo sperimentato posso dire che fa bene il suo lavoro. In seconda istanza, solo chi non si è mai cimentato a realizzare una guida turistica, non comprende quanto lavoro si nasconda dietro la sua redazione, impegno inversamente proporzionale alla necessità di sintesi imposta dal formato. Credo che ne sappiano qualcosa Massimiliano Crea e Lucio Taraborrelli che ne hanno curato i testi ed il cui nome è finito scritto in piccolo, come nelle polizze assicurative, sulla terza di copertina. Immeritatamente aggiungo, perché parliamo di ben 50 pagine (pur in doppia lingua con la traduzione inglese curata da Angela Arnone) ricche di informazioni e di curiosità, ben corredate di immagini che, non solo raccontano, ma aiutano a meglio individuare luoghi e palazzi, chiese e fontane, dando un senso del viaggio e della scoperta anche ad una semplice passeggiata per le strade della cittadina. Terzo: pur essendo un prodotto certamente distante da un libro di narrativa di viaggio o da una guida nella sua classica impostazione, questo volumetto si pregia del suo bel codice ISBN che offre a questo lavoro la dignità di un impegno editoriale fatto con tutti i crismi che la sua progettazione e lo scopo prefissato impongono. Ultimo, ma non meno importante, “L'Aquila e il suo territorio” è gratis. Basta recarsi all’ufficio del turismo e richiederlo.

Saltando le introduzioni istituzionali di rito, possiamo suddividere questa mini guida in sei capitoli: L’Aquila e il centro storico, Alta Valle dell’Aterno, Altopiano delle Rocche, Valle Subequana, Baronia e Gran Sasso, Piana di Navelli e Valle Tritana. Una cartina posta a fondo guida mostra, in modo schematico, di quali itinerari di scoperta si parla e di come si collocano geograficamente sul territorio aquilano. Ora va ben ribadito che il primo capitolo è perfetto per chi nella città abruzzese arriva per una visita veloce, il classico week end in famiglia o la gita infrasettimanale di chi si trova sotto l’ombrellone sul litorale e cerca una variazione sul tema alla tintarella. Bene dunque per chi approda, a mo di naufrago itinerante, senza aver prima organizzato un soggiorno “culturale” approfondito, magari per chi sta percorrendo l’autostrada e, avanzando un po’ di tempo, decide per una deviazione fuori programma e si trova “nudo e crudo” nella piazza principale. In fondo lo scopo che sta alla base del progetto è proprio questo. Così come è pregevole l’idea, per chi magari una scappatina a L’Aquila l’ha già fatta, di proporre al suo interno anche itinerari nei dintorni, senza però, ed è giusto dirlo, l’ardire di lanciarsi su percorsi escursionistici di trekking, per i quali allora si deve far ricorso a guide e mappe più specializzate.

Per la visita a luoghi del centro cittadino sono ben riportati i monumenti principali, offrendo anche la possibilità di sviluppare differenti percorsi di visita: da Collemaggio al Palazzo dell’Emiciclo o dal Forte Spagnolo a San Bernardino e via a seguire, incluse le bellezze del cuore storico aquilano. Assolutamente da rivedere anche per chi l’Aquila l’aveva già visitata prima del terribile terremoto che l’ha colpita nel 2009. Alle 3:32 del 6 aprile 2009 una scossa di magnitudo 6.3 distrusse la città e 56 borghi del cratere, ma soprattutto causò 309 vittime, oltre 1.500 feriti e 100 mila sfollati, con danni incalcolabili. Ed ecco che allora questa mini guida è anche la testimonianza di una rinascita, di un nuovo corso, tanto da includere la citazione dell’Auditorium del Parco, progettato da Renzo Piano e donato alla città dopo il sisma. Piccoli box ci raccontano in sintesi curiosità storiche e religiose (la Perdonanza Celestiana quale Patrimonio Unesco), peculiarità gastronomiche (la mortadella di Campotosto ad esempio) e di folclore locale (la festa del Narciso). Tutto in poche righe per offrire un’assimilazione rapida delle informazioni, coerente con la visita di giornata. La descrizione degli itinerari “fuori porta” offre poi al lettore visitatore spunti, anche per organizzare una visita successiva di quegli stessi luoghi, che toccano archeologia, storia, arte e sport all’aria aperta.

In fondo “L'Aquila e il suo territorio” è un po’ lo specchio di quel turismo veloce con cui l’attuale società è obbligata a convivere, che certamente non va preferito al piacere della scoperta più attenta, articolata, studiata. Ma che comunque esiste e non può essere ignorato (per un soggiorno prolungato suggerisco la gradevole “L'Aquila. Storie, persone, cultura. Le guide ai sapori e ai piaceri” Gruppo Editoriale Gedi). Così come secondo i canoni del Grand Tour ottocentesco i libri di viaggio distinguevano il viaggio veritiero da quello picaresco, ma richiamavano comunque a sé una precisa identità e dignità che trovava corpo nelle opere di Addison e Defoe.

Semplice, leggera, pratica, “L'Aquila e il suo territorio” si porta agevolmente appresso. Un bel benvenuto insomma, un aiuto per orientarsi subito, uno stimolo ad approfondire poi. In fondo la “Critical Review" del 1770 lo ribadiva che un libro di viaggi “i cui materiali rivestano un’importanza generale e siano convenientemente trattati, costituiscono uno dei prodotti letterari più attraenti ed istruttivi”.