La tematica può inserirsi a pieno titolo nella collezione cronologica

Articolo originariamente pubblicato il 28 giugno 2016
Rieditato per questo sito il 12 settembre 2021

Nonostante le prime avvisaglie di caldo estivo, non ho saputo resistere a risistemare le schede di uno dei miei album “repubblicani”: tutta colpa della più recente possibilità di stampa ad ampio formato che mi ha reso impossibile non perfezionare ciò che avevo già fatto, rivedendo le schede "almanacco" nel formato a 22 anelli. Il trait d'union con l'album precedente è rappresentato da una emissione del 3 aprile 1978, quella dedicata alla salvaguardia del mare, più specificatamente alla fauna marina del Mediterraneo in via d'estinzione.

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Si tratta di quattro valori riportanti, in vignetta, altrettante specie mediterranee a rischio di scomparsa: Dermochelide Coriacea (una tartaruga), Larus Audouinii (un gabbiano), Epinephelus guaza (una cernia) e Monachus Monachus (una foca). Se nell'album numero 6 presentavo la serie di quattro francobolli, nel raccoglitore numero 7 ho voluto inserire l'intero "giro buste" legato alla speciale iniziativa che ha accompagnato la serie: la campagna "Il mare deve vivere" promossa dal WWF che, sempre nel 1978, organizzò la crociera ecologica della nave scuola Amerigo Vespucci. Crociera che salpò da Genova il 9 aprile.

Il giro buste, con annullo speciale, uno per ogni ormeggio, ci racconta la rotta della Vespucci con gli scali di Monte-Carlo il 12, Tolone il 15, Cagliari il 20, Tunisi il 24, La Valletta il 29, Patrasso il 6 maggio, Brindisi l’11, Spalato il 16, Venezia il 21, Trieste il 24, Ancona il 29, la bella Palermo il 7 di giugno, Napoli l’11 dello stesso mese e Civitavecchia il 16 giugno. Completa il “giro buste” una lettera del Ministero della Difesa con annullo postale Nave Vespucci emessa per il trasporto in elicottero della corrispondenza durante lo scalo tecnico di Palermo dal 6 all’8 giugno. L'iniziativa fu poi replicata negli anni a seguire suggellando il legame tra WWF Italia e Marina Militare, iniziato proprio in quel 1978, l'anno in cui fu lanciata la prima campagna di sensibilizzazione italiana sul tema.

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Quello che ho voluto tracciare è quindi un fuori programma tematico all'interno della cronologia repubblicana, imperdibile spunto per affrontare due temi squisitamente filatelici.

Il primo è quello della filatelia tematica
, non a torto definita "la fantasia che trasforma i francobolli in una storia". La frase apre un approfondimento curato da Ezio B. Goretta sul sito del club della filatelia d'oro italiana, un articolo che ben esplora, in una sintesi piacevole ed in "modo più tecnico e meno fantasioso una collezione tematica" che, secondo l'autore "può essere descritta come una collezione che, attraverso i francobolli e l’altro materiale postale, presenta un tema liberamente scelto dal collezionista, seguendo un piano posto all'inizio della collezione, anch'esso frutto della cultura e della creatività dell’autore".

Ogni reperto: francobolli, materiale postale, così come il “tema”, sono una premessa indispensabile per comprendere la vera natura delle collezioni tematiche, afferma Goretta, "nelle quali il materiale filatelico è lo stesso utilizzato in altri tipi di collezioni, quelle di filatelia tradizionale e di storia postale in primis, soltanto che esso è utilizzato in modo diverso", tutto con la finalità prima di dare vita ad un percorso espositivo differente, proprio perché il collezionista tematico osserva e propone i suoi reperti postali con occhi diversi da quelli di altri collezionisti.

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I pionieri della filatelia tematica hanno nomi diversi, a seconda delle nazioni e dei testi che hanno trattato l'argomento, ma spesso ricorre il nome di un abate, tal Lucien Braun, cui è attribuito il merito di aver approfondito e diffuso un tipo di collezionismo differente da quello sino ad allora in uso: di fronte alla classificazione dei francobolli per paese, egli proponeva una logica fondata essenzialmente sul soggetto incorniciato dai dentelli.

Stante la monumentale "Enciclopedia dei francobolli", edita da Sadea/Sansoni nel 1968, la filatelia tematica "rappresenta, anche sotto un profilo storico, un'alternativa al modo di collezionare tradizionale". Definizione un poco datata forse, stante una mia idea che vede il collezionismo dentellato come una rappresentazione geografica del mondo ove itinerari minori s'intersecano, s'allontanano o corrono paralleli a tracciati principali. Una mappa dove tradizionale e tematico s'offrono alternativamente ad interpretare il ruolo di trama, così come quello d'ordito. Un percorso che ho più volte cercato di illustrare attraverso i miei post ed orientando il mio percorso collezionistico ad un tracciato cronologico arricchito da piccole divagazioni tematiche.

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Il secondo tema, del quale ho già avuto modo di accennare nel post "incontri generazionali lungo il percorso", è quello dell'accendere nelle nuove generazioni l'interesse per la filatelia e tutte quelle discipline ad essa collegate: un insieme di elementi legati alla postalità che sono struttura naturale di ogni collezione tematica che si rispetti. Negli ultimi decenni la "filatelia a soggetto" si è evoluta ed è diventata l'odierna filatelia tematica grazie ad alcuni sostanziali cambiamenti: non si utilizzano solo più i francobolli, ma tutto il materiale di origine postale: francobolli su lettera o documento, libretti di francobolli, interi postali, annulli speciali, affrancature meccaniche e così via; il materiale serve per raccontare una vera storia, quindi è accompagnato da un testo tematico elaborato dal collezionista secondo la propria cultura e creatività.

Detto ciò diventa semplice spiegare come, quando nel lavorare alla risistemazione (il famoso processo di accomodamento citato da Jean Piaget) dei miei album, improntati ad percorso espositivo classicamente cronologico, pur ricco di divagazioni tematiche o di approfondimento, l'attenzione dei miei figli sia caduta più sulla crociera ecologica, che sull'emissione specifica, più sul soggetto a tema naturalistico od ecologista, che sull'insieme di valori del periodo repubblicano.

Un approccio dunque più ludico che tecnico, sul quale ho però colto l'occasione di lavorare, sperando in un effetto semina, grazie anche al fatto che, come ribadito dall'articolo di Goretta, i "cardini delle collezioni tematiche, che per loro natura non presentano le limitazioni spazio-temporali che hanno tutte le altre collezioni filateliche" consentono al collezionista che vi approccia di affrontare la ricerca e l'utilizzo di materiale di tutti i paesi del mondo e di tutti i periodi storici, dalle lettere medievali fino ai francobolli emessi il giorno prima, consentendo la realizzazione di collezioni sui temi più diversi, originali e fantasiosi, talvolta inimmaginabili, come la fantasia di un bambino.


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Photo: SUNSET / Rex Features
da un articolo di Jasper Copping pubblicato su Telegraph.co.uk

Lungi da me spiegare loro che quel giro buste, inserito nell'asse espositivo principale della mia collezione , rappresentasse solo una divagazione per dare un valore aggiunto all'impiego postale, per il quale i quattro francobolli erano stati naturalmente emessi. Ho colto invece l'occasione per offrire ai figli uno spunto collezionistico. Tematico naturalmente.

La natura
è un tema infinito, sconfinato, ma da qualche parte si doveva pur partire e la parola "natura" è sempre concettualmente affascinante, soprattutto per i più piccoli. Ci siamo scelti (uso il plurale per privilegiare la formula familiare partecipativa) un titolo: la vita sulla Terra. Per non cadere nel rischio di una banalizzazione, ovvero non incorrere in quello snobismo da collezionista strutturato, ho raccontato loro che importanti collezioni hanno fatto e fanno quotidianamente perno sul tema naturalistico.

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Un esempio da manuale?  “L’evoluzione animale”, una collezione composta ed organizzata da Giuseppe Morabito e donata al Museo dei Tasso e della Storia Postale da Mario Gigli e da Maria Adelaide Gigli, nipote e moglie del collezionista. Giuseppe Morabito, nacque a Carrara nel 1928 e visse per una gran parte della sua vita a Lucca ove raccolse ed ordinò i suoi reperti. La sua collezione segue il percorso evolutivo della vita animale sulla terra, abbinando alla bellezza, all'originalità ed alla rarità dei francobolli il lavoro di studio sulla zoologia, la paleontologia e la geologia che lo stesso Morabito ha svolto tra gli anni Sessanta ed Ottanta del Novecento.

La raccolta si può prestare a diverse letture: attraverso i francobolli, le buste, gli annulli ordinati, ad esempio, si possono leggere, oltre che la storia politica e la storia postale, anche le scelte culturali e la sensibilità delle varie epoche e dalle varie nazioni sui temi descritti. Secondo Mario Gigli «la tematica sviluppata dalla collezione è portatrice di vari messaggi che delineano chiaramente il pensiero del realizzatore su temi oggi sempre più importanti per l’umanità, umanità che con fatica sta percorrendo il cammino che la porterà auspicabilmente ad evolversi da homo sapiens sapiens a homo sapiens conscium.

Per tale motivo la collezione, che chiude lanciando  il messaggio “quella delle razze è una divisione artificiale di popolazioni che presentano particolari caratteri tipici”, si intitola “l’evoluzione animale” e traccia un percorso evolutivo che parte dalla creazione, sia come fenomeno fisico sia come “momento essenziale di tutte le concezioni mitico-religiose dell’umanità” e giunge per passaggi successivi, sino alla definizione di un ambiente naturale particolare, indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo che, unicamente in tale ambiente, si è potuto sviluppare, all'interno delle leggi naturali, sino a raggiungere, seguendo la volontà del “creatore”, la dignità di contenitore del fine massimo della creazione, l’anima. Quindi uomo come bene più prezioso da preservare perché “casa dell’anima” e detentore del libero arbitrio. Ed è impossibile preservare l’uomo senza rispettarne il corpo e l’unico ambiente nel quale esso può vivere, le leggi della natura della quale il corpo dell’uomo e frutto inscindibile e tutti gli esseri viventi del regno animale e vegetale.» Per offrire una panoramica su come una collezione "naturalistica" possa essere organizzata ho poi mostrato ai figli alcuni piacevoli esempi pubblicati su siti web specializzati.

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Una volta messo in chiaro che nulla, quando si tratta di dare una struttura ad una collezione, può essere considerato banale, mi sono limitato ad offrire alcuni suggerimenti. Ad esempio: prendere tutti i francobolli da anni sparsi nei cassetti (evitando rigorosamente di rovistare nei miei) e valutare quali potevano essere inseriti nel tema "la vita sulla terra". Ammetto che è stato particolarmente divertente assistere alla discussione sul decidere se un francobollo riportante uno stemma nobiliare raffigurante un orso, fosse o meno oggetto e parte integrante del tema. La seconda fase ha previsto, pinzette e lente tra le mani, la suddivisione dei soggetti, non solo tra regno vegetale e animale, ma anche tra le varie specie animali, con divagazioni scolastico accademiche sul come classificare un delfino essendo un mammifero con le sembianze di un pesce.

Ma è così che inizia il processo di accomodamento di ogni collezione, classica o tematica che essa sia. Non solo, lo sviluppo di un tema, di un approfondimento, così come la ricerca della migliore collocazione di un reperto postale nel nostro album rappresenta forse il momento più fecondo per la filatelia in generale. Non solo perché questa fase attiva la passione, ma anche perché porta i collezionisti (anche quelli in erba), ad un approfondimento e ad uno studio di preciso significato culturale e filatelico. Per chi dunque parte da un'embrionale, quanto patologica sindrome dell'accumulamento meccanico dei francobolli, quasi essi fossero figurine, l'approccio tematico si offre come un punto di svolta, un momento di apertura e di maggior comprensione, di avvicinamento anche verso settori della filatelia e della postalità più classici.

Lo stesso processo che avevo vissuto in prima persona mostrando, anni or sono, la mia collezione a mia figlia ed ottenendo un risultato non esattamente esaltante. Mi apparve chiaro che mancava per lei una chiave di lettura interpretabile per capire, per orientarsi, per godere della bellezza e della storia di quanto avevo raccolto. Sorse spontanea la domanda se quel modo di esporre i miei reperti era dunque un percorso museale autocelebrativo? Il problema era che quell'itinerario era stato creato per chi già conosceva il percorso a memoria. Ecco la mia prima presa di coscienza e con essa l'inizio di una nuova idea espositiva. Che si è evoluta. Tanto che ora, da quando mia figlia si degna di sfogliare i miei album, essi le appaiono più contestualizzabili nel mondo reale, forze anche grazie ai piccoli fuori programma tematici che prendono spunto da alcune particolari emissioni.


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Tornando all'approccio tecnico dei "piccoli filatelisti", al fine di contenere i costi e rendere più accattivante la costruzione stessa del racconto, ho fornito loro l'idea di recuperare vecchi album filatelici, di quelli con le strisce in pergamino, trovati ad un mercatino dell'usato ad un euro ciascuno. Ridisegnata una copertina, utilizzando cartoncino ed una semplice stampante A4, li ho aiutati ad uniformare i frontespizi, ad incollarli ed a plastificare la cover così applicata. E' un inizio, una strada in costruzione, passo dopo passo, francobollo dopo francobollo...

Bene! Anche questa volta la revisione di un mio album si è trasformata in spunto per una disquisizione dentellata... che poi con l'album 7 del mio percorso repubblicano centra, ma anche no!. L'invito resta sempre quello di una visitina.

Bibliografia essenziale
  • Ezio B. Gorretta, Filatelia tematica: il potere della fantasia, www.clubfilateliaoro.it (ultima consultazione 30/10/2019)
  • AA.VV., Enciclopedia dei francobolli, 1968, Sadea/Sansoni
  • Giuseppe Morabito, Collezzione filatelica "l'evoluzione animale", a cura del Museo dei Tasso
  • AA.VV., Naturphilatelie, dal sito http://wirbellose.at/naturphilatelie (ultima consultazione 30/11/2019)