Guida Museo Egizio: la bussola magica per un viaggio nel tempo millenario

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Avvertenza
Valutazione e recensione sono frutto del mio personale gusto individuale, delle mie preferenze letterarie, così come la valutazione che assegno. E' quindi più che comprensibile, anzi auspicabile, che molti non la pensino come
 me. Detto ciò: ogni libro è fatto per essere letto.

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⭐ ⭐ Più che discreto
⭐ ⭐ ⭐ Buono
⭐ ⭐ ⭐ ⭐ Ottimo
⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ Eccellente

La mia valutazione su questo libro:
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Diventa un artigiano della lingua e trionferai: la lingua è la spada dei Re! Le parole valgono molto più di ogni combattimento: non si può sorprendere un artigiano dell’eloquenza”. Sono le parole dello scriba Kheti vergate sul Papiro XII che contiene i celebri “Insegnamenti di Kheti”, forse il testo tra i più letti nell’Antico Egitto. La citazione mi è d’obbligo visto che mentre scrivo questo invito alla lettura mi trovo a Torino, al Museo Egizio, alla mostra “Il dono di Thot”, ovvero la scrittura.

Per i più il Museo Egizio di Torino è considerato il secondo al mondo per importanza, solo dopo quello de Il Cairo. La sua fondazione risale al 1824 (l’apertura al pubblico data il 1832), il che ne fa pure il museo più antico tra quelli interamente dedicati agli antichi Egizi. Un polo espositivo di cultura, storia e archeologia che ha avuto forte impulso sin dall’inizio del 1900, quando gli scavi archeologici condotti in Egitto da Ernesto Schiaparelli e poi da Giulio Farina portarono nella regia ex capitale d’Italia circa trentamila reperti. Oggi sono oltre 40 mila, chiaramente non tutti esposti, ma è tale la ricchezza del percorso museale che pensare di affrontarlo senza una visita guidata o senza essersi prima documentati, è un po’ come gettarsi in un labirinto di specchi e pretendere di trovare subito l’uscita.

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A questo è orientato il mio suggerimento di lettura: una guida ben fatta, semplice, moderna nell’impianto grafico e di consultazione e soprattutto comprensibile. Una scrittura divulgativa, sintetica, essenziale quasi, accompagnata da immagini, schemi e disegni che sono certamente utili per prepararci alla visita del Museo Egizio di Torino. Nonostante il suo formato “tascabile”, questa guida può pregiarsi di un ricco repertorio iconografico (tra l’altro in stampa di discreta qualità), 250 immagini, tra le quali spiccano anche le suggestive foto d’epoca degli scavi archeologici. L’insieme è una vera e propria galleria dei capolavori conservati nel museo torinese.

Una sorta di bussola per i cinque piani del complesso e per i grandi allestimenti che al suo interno raccontano la storia millenaria dei Faraoni, ma anche della gente comune che viveva sulle sponde del fiume Nilo. Il formato assai comodo la rende poi estremamente pratica da portarsi appresso, oltre che un prezioso souvenir letterario della visita (si trova in vendita anche nel bookshop del museo, ma è semplice acquistarla prima della partenza nelle più importanti librerie online).

“Guida Museo Egizio”, questo è il titolo (gialla la copertina dell’edizione italiana), è edita da Franco Cosimo Panini. Al momento in cui scrivo siamo alla sesta ristampa dell’edizione molto recente del 2015, data che coincide con l’ultimo intervento che ha radicalmente rifunzionalizzato gli spazi e l’intero percorso museale. Il testo tiene conto quindi dei nuovi allestimenti, come la sezione dedicata alla storia del Museo, recentemente rinnovata, e le spettacolari sale "Alla ricerca della vita" dedicate ai resti umani. Gli autori che hanno collaborato sono tantissimi e di chiara competenza. L’intento di questi ultimi, a mio parere ben riuscito, è quello di offrire una mappa che segue il percorso di visita, illustrando i più importanti reperti di tutte le sale ed offrendo l'indispensabile inquadramento storico per comprenderli ed apprezzarli.


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Un concept molto dinamico sta alla base della realizzazione di questo pratico volume. C’è il pre visita, per chi vuole (e dovrebbe) pensare ed organizzare il proprio percorso prima d’approdare tra le mummie del museo. E in questo è utilissimo il ricorso agli schemi, alle infografiche, le linee del tempo e le mappe che permettono a chi legge di avere una comprensione più completa di ogni aspetto dell’Antico Egitto, inquadrando i differenti periodi storici. C’è la visita aiutata dalle immagini come riferimento e dalle descrizioni dei reperti. C’è persino il “dopo visita”, per chi desidera rivedere a casa le opere ammirate ed approfondire diversi temi.

Interessante l’aspetto dell’impaginato: il volume è diviso in quattro sezioni, corrispondenti ai diversi piani dell’edificio. Ogni sezione è associata a un colore ed è separata dalle altre da un’aletta in cartoncino: in tal modo è ancora più facile individuare la collocazione dei reperti e orientarsi nel percorso del museo.

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Kheti al figlio Pepi: “Tu devi porre il tuo cuore ai libri. Non c’è nulla di superiore ai libri. Voglio farti amare i libri più che tua madre; ti metterò davanti agli occhi la loro bellezza”.