Argentobolli: non è tutto oro ciò che luccica
Rieditato per questo sito il 13 settembre 2021
Il caso
filatelico
Come sempre
accade tutto succede d'improvviso, quando meno te lo aspetti. E come ogni caso
filatelico che si rispetti, dietro allo stesso c'è sempre una storia che vale
la pena d'essere raccontata. Il caso esplode in pieno convegno milanese,
quando Poste Italiane tiene a battesimo il nuovo folder dedicato al 150°
anniversario dell'unità monetaria italiana. Al suo interno, oltre
all'emissione vera e propria prodotta in foglietto, sono presenti alcuni
gradevoli “gadget” filatelici. Tra questi, balza all'occhio una riproduzione
del foglietto in lamina d'argento e, udite udite, con aspetto e valore
facciale identici all'esemplare cartaceo.
La notizia si diffonde come un virus durante un'epidemia e le scorte del folder portato agli sportelli milanesi si esauriscono con grande rapidità. E dire che tali “ricordini” filatelici non sono proprio ciò che si possa definire una novità. Già molto tempo prima, Poste Italiane aveva commercializzato ai propri sportelli un curioso fermacarte in plexiglas che al proprio interno conteneva una riproduzione di alcuni celebri francobolli della storia repubblicana. Più precisamente il 5 lire emesso nel 1923 per il Cinquantenario della morte di Alessandro Manzoni, il 100 lire della serie Democratica, il 205 Lire meglio conosciuto come Gronchi Rosa e il 1.000 lire pacchi “cavallino”.
Confezione
accattivante in cui il fermacarte, contenente la riproduzione in lamina
argentata del francobollo, era a sua volta inserito in una piacevole scatola
riproducente il celebre dentellato. Ottimo per un simpatico regalo filatelico,
magari ad un non collezionista, deve aver pensato qualcuno, tanto che tali
oggetti per moltissimo tempo sono passati sotto totale silenzio. Eppure, anche
in queste quattro riproduzioni spiccano le diciture ufficiali ed il valore
facciale. Anche se, e questo è il punto cruciale, ormai indiscutibilmente
fuori corso come affrancature.
Allo stesso
modo dei già citati precursori, anche le lamine d'argento contenute in
diversi folder, emessi da Poste Italiane prima del 2011, hanno ricevuto scarsa
attenzione. Persino l'osservatore meno attento, infatti, non potrà non notare
che le riproduzioni in lamina dei francobolli relativi al Corriere dei Piccoli
(8 novembre 2008), Bulgari (24 aprile 2009), le Mille Miglia (14 maggio 2009),
tanto per citare alcuni esempi, sono assolutamente prive del valore facciale
e quindi non utilizzabili alla stregua di normali affrancature in corso di
validità.
A questo punto appare chiaro lo spartiacque oltre il quale, l'oggetto filatelico considerato alla stregua di un simpatico gadget, si trasforma in affrancatura e quindi in reperto da incasellare: il valore facciale e la contemporaneità alla validità postale dell'emissione riprodotta.
A questo punto il gioco è fatto e nasce un nuovo accattivante caso filatelico, reso ancor più avvincente dal punto di vista collezionistico se si considerano le basse tirature che vanno dai 2.000 pezzi dei primi esemplari ai 17 mila dei più recenti. Inizia così anche la corsa speculativa e qualcuno, tanto per dimostrare che le riproduzioni in lamina così combinate (cioè con il valore facciale ben impresso nella riproduzione) sono utilizzabili come affrancature, si dà da fare a recuperare esemplari ed imbustare lettere, a loro volta recapitate in modo esemplare con tanto di annullo postale. È l'inizio della corsa all'oro (o sarebbe meglio dire all'argento), visto che il fenomeno ottiene, nel giro di qualche anno, una sua “ufficializzazione”, in quanto i cataloghi Sassone ed Unificato hanno inserito tali oggetti nei propri mercuriali, citandoli ed indicandone un possibile prezzo di mercato.
Solo a questo punto Poste Italiane s'accorge di quanto sta accadendo a causa della sua macroscopica svista e decide di correre ai ripari. Con l'emissione del 1° ottobre 2012 dedicata alla Corte dei Conti, la riproduzione in lamina d'argento del relativo francobollo, contenuta nel folder, è prodotta con il valore facciale chiaramente annullato. Poste Italiane ha di fatto sancito con tale segno la non validità dell’oggetto come cartevalori rendendolo non idoneo al pagamento delle spese postali. L'evento, che chiude il primo capitolo dei foglietti argentati, al tempo stesso sancisce, pur indirettamente, la validità postale delle precedenti emissioni in lamina.
La
tecnologia produttiva
Il
collezionista può trovare interessante anche la tecnologia messa in campo
per la produzione di tali “valori” in lamina d'argento. Sugli stessi,
infatti, l'osservatore attento può notare la dicitura “by Paolillo”. Si
tratta di una sorta di marchio di fabbrica riconducibile ad una tipografia
romana, di proprietà di Ciro Paolillo, specializzata in tale genere di
stampa, per il quale detiene anche uno specifico brevetto. Non si può certo
dire che tecnologia ed azienda siano cosa nuova nel campo della filatelia.
Proprio alla Paolillo di Roma si deve uno dei due francobolli, quello da euro
2.80, in distribuzione dal 10 ottobre 2008 per ricordare Italia 2009, con
presentazione nell’ambito di “Romafil”, che mostra la leggendaria Bocca della
verità.
Il dentello
è stato realizzato con un procedimento inedito, tramite vaporizzazione
dell’oro. Il boom dei francobolli su lamina d’oro si ebbe già negli anni
Sessanta, ma è nel terzo millennio che si sono intensificati i processi di
stampa più evoluti. Come nell'emissione Onu per Pechino, sempre del 2008,
realizzata dalla stamperia olandese Enschedé. La produzione di tali
francobolli comporta scarti notevoli, tenuto conto anche delle difficoltà
tecniche e delle richieste di qualità messe a capitolato da Poste Italiane. Un
secondo francobollo in lamina d'oro è quello emesso il 30 ottobre del 2008
dedicato al Natale, anch'esso come il precedente in minifoglio da 25 esemplari.
Che l'azienda fosse la medesima degli “argentobolli” non era dato di sapere
dato che nulla compariva sui comunicati ufficiali, essendo la lamina
prodotta solo una base dorata sulla quale effettuare poi la stampa definitiva
del valore bollato, pur operando l'azienda laziale in regime di fornitore ufficiale
ed esclusivo di Poste Italiane. La laminatura utilizzata per queste emissioni è
quindi la stessa utilizzata anche per l'argento, da qui la firma d'autore sulle
riproduzioni contenute nei fermacarte.
Passato e
futuro
A rigore di
cronaca “filatelica” è giusto ricordare che, nella storia argentata delle carte
valori italiane, sono riemerse alcune riproduzioni dei valori della
Michelangiolesca (quelli da 70 lire e da 50 lire), con tanto di valore
facciale. Contenuti in un particolare folder per la Giornata del
Francobollo del 1977, questi progenitori degli argentobolli sono assai più
grandi degli originali. Ma è nel 2016 che Poste Italiane ci riprova
con fermacarte e lamine, con tanto di valore facciale e puntando alla serie
forever “Piazze d’Italia”, emessa il 2 luglio. Il primo soggetto individuato è
il “B-50g” con il Duomo di Milano, non a caso in vendita allo spazio filatelia
del capoluogo lombardo al prezzo di 20,00 euro. Visto come si presenta però,
sarà ben difficile, questa volta, spacciarlo per francobollo vero.
La
riorganizzazione della mia collezione
La maggior
parte degli esemplari entrati a far parte dei cataloghi proviene da fermacarte
prodotti e commercializzati da Poste Italiane. All'interno di una
confezione di cartone è contenuto il parallelepipedo in plexiglas composto da
due parti, tenute salde tra di loro da apposite calamite, all'interno delle
quali fa bella mostra di sé la riproduzione del valore postale in lamina
argentata. Sono stati venduti in questa veste praticamente tutte le emissioni
del 2011 dedicate al 150° anniversario dell'unità d'Italia.
Sia in fermacarte che in apposito folder, invece, si trova la lamina dedicata al 150° anniversario dell'unificazione del sistema monetario nazionale, dentello emesso nel marzo del 2012. Tale foglietto speciale era disponibile, se all'interno dell’omonimo folder, al costo di € 20 oppure al costo di € 18 versione fermacarte. La tiratura complessiva del foglietto è indicata come di 18 mila esemplari, 15 mila inseriti nel folder, 3.000 sotto le sembianze di un fermacarte. Sono invece contenuti nel solo folder gli argentobolli successivi.
Ho deciso di
riorganizzare quindi la mia sezione espositiva compresa tra il 2011 ed il 2012
collocando gli argentobolli a scavalco tra le due annate di emissioni.
Per i fogli
mi sono procurato la serie specifica prodotta da Masterphil il cui costo,
rapportato ai valori che ospita, ha un prezzo di mercato ragionevole. Dovendo
inserire l'insieme tra i fogli a 32 anelli che normalmente impiego (per la
Repubblica sono quelli prodotti da Abafil) ho posto in apertura di questo
particolare insieme una pagina di almanacco clonando la veste grafica di quelli
editi da Abafil. Ho poi creato alcuni specifici fogli per quelle varianti che
ho ritenuto di inserire (precursori o finte lamine).
Quanto ho
appena descritto è parte di una riorganizzazione recente, poiché in origine
l'intera sezione dedicata agli argentobolli era inserita in un contesto di
fogli formato A4 con quattro anelli. Trattandosi di lamine, in verità
piuttosto delicate nonostante lo spessore più elevato rispetto ad un
francobollo, data la mancanza di flessibilità, avevo notato che i fogli in
grammatura 200 con applicate le taschine a L tendevano a sollecitare parecchio
le lamine quando l'album era sfogliato. Avevo perciò optato per la
collocazione in inserti senza plastificante a due tasche. Per ogni
tasca avevo prodotto un inserto in cartoncino 200+200 di grammatura,
realizzato in modo da ospitare una lamina su ogni lato (quattro lamine su ogni
inserto, due per facciata). In tal modo le lamine sono maggiormente protette da
elementi ossidativi e da danni per piegatura. Per le lamine ospitate in
folder avevo utilizzato specifici inserti per mantenere integro
l'insieme. Gli inserti esplicativi erano redatti e stampati, come
solitamente faccio, su cartoncino di grammatura 200. Nonostante l'impegno che
ho descritto l'insieme espositivo così come composto non era, dal mio punto di
vista, equilibrato con il resto dell'apparato collezionistico, tanto che ho poi
provveduto a smontarlo e ricollocarlo, con la soluzione precedentemente
descritta, in fogli a 32 anelli.
I fermacarte in plexiglas e le relative scatole sono collocate in box di cartone, quale corredo secondario alla collezione. Idem per i folder privati delle lamine.
Scene di ordinaria
follia
Come accadde
per foglietti dei diciottenni, anche per gli argentobolli la polemica durerà a
lungo. Secondo molti collezionisti (al momento Bolaffi non ha catalogato tali
“emissioni”, ma non lo ha fatto anche per i codici a barre), i foglietti in
lamina d’argento non hanno alcun valore postale, in quanto non esplicitamente
previsto dalla Gazzetta Ufficiale al momento dell’emissione. Dunque, non
possono essere incasellati come francobolli. Secondo tale opinione, tutta la
corrispondenza affrancata con il foglietto è quindi illegale in quanto atta a
frodare le Poste Italiane. Nella accesa e dibattuta questione la lamina più
ambita, poiché distribuita in uno speciale folder omaggio distribuito a pochi
eletti, è quella del foglietto celebrante il 150° anniversario di Poste
Italiane. Questa insolita emissione ricorda quanto già accaduto nel
Settembre 1989 con il francobollo celebrativo dedicato alla nascita dell’attore
comico Charlie Chaplin. In quell’occasione Poste Italiane stampò, oltre al
normale francobollo, un foglietto in nero non dentellato ed a tiratura limitata
di soli 6.000 esemplari. Tale foglietto fu inserito come omaggio soltanto nel
libro dei francobolli nell’edizione esclusiva per l’estero. Oggi è un pezzo
filatelico molto apprezzato e richiesto dai collezionisti italiani. Sta di
fatto però che, ma è il mio solo pensiero non qualificato o qualificante, credo
sia necessario definire un limite, stante anche la storia delle importanti
emissioni in ambito italiano. Trovo un po' folle, infatti, che tale foglietto,
giusto alcuno giorni fa, si scivolato su Ebay al pazzo prezzo di 663 euro.
Bibliografia essenziale
- AA.VV., Dopo il duomo d'argento cos'altro arriverà?, gennaio 2017, L'Arte del Francobollo n°65
- AA.VV., Tornano i fermacarte, dicembre 2016, Vaccari News
- Pierfranco Oliviani, Breve storia delle lamine d'argento, febbraio 2013, Il Francobollo Incatenato n° 226
- Sebastiano Cilio, Gli argentobolli italiani, Sebastiano Cilio, ottobre 2012, L'Arte del Francobollo n° 61
- Alessandro., Poste Italiane annulla il valore dei francobolli in argento, 3 ottobre 2012, www.francobolliefilatelia.com, (ultima consultazione 20/10/2019)
- AA.VV., Le lamine d'argento entrano nei cataloghi, agosto 2012, Vaccari News
- Alessandro, Foglietto Lira Italiana in argento: un nuovo Chaplin?, 24 maggio 2012, www.francobolliefilatelia.com.(ultima consultazione 20/10/2019)