Giallo uovo: ne uccide più la gola che la spada. Seduti a tavola gli interpreti del giallo italiano

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Avvertenza
Valutazione e recensione sono frutto del mio personale gusto individuale, delle mie preferenze letterarie, così come la valutazione che assegno. E' quindi più che comprensibile, anzi auspicabile, che molti non la pensino come me. Detto ciò: ogni libro è fatto per essere letto.


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La mia valutazione su questo libro:
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State partendo per le vacanze? Serve una lettura non troppo impegnativa, con tempi flessibili, giusto per riempire qualche momento di meritato relax tra un bagno e l’altro? Bene! “Giallo uovo ne uccide più la gola della spada” è il libro che fa per voi. Perfetto per essere messo in valigia.

Una graziosa antologia di racconti gialli, tra i cui autori spiccano nomi interessanti del genere italiano: Giorgio Faletti, Tullio Avoledo, Giacomo Gardumi, Giulio Leoni, Gianni Biondillo, Emiliano Gucci, Giorgio Baietti, Alan D. Altieri, Giuseppe Pederiali, Barbara Garlaschelli, Leonardo Gori, Danila Comastri Montanari, Loriano Macchiavelli, Marco Vichi, Ben Pastor.

Il titolo ne tradisce il comune legame, l’affinità creativa. Il proverbio “ne uccide più la gola che la spada” fa da condimento e poggia sull’umana debolezza per l’abbondante e gustoso desco. Amplificata alla massima potenza per noi d’italica stirpe. Sono quindici scrittori che riuniscono la loro creatività su un tema dove il giallo del tuorlo, che ben si sposa con il racconto poliziesco criminale, si mescola ad ingredienti tipici dell’umana golosità.

Sono dunque quindici anche le portate servite in questa raccolta realizzata dal Club degli Editori. Manicaretti letterari cucinati da alcuni dei più conosciuti autori italiani di gialli e noir.

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Se per Loriano Macchiavelli il racconto ha la sua genesi in un vissuto contadino tormentato dalla violenza e dalla fame, per Giorgio Faletti tutto orbita intorno ad un killer dall’animo sentimentale e con la passione del caustico peperoncino. Tullio Avoledo basa il suo racconto su un prelibato piatto conteso da commensali dal palato fino, mentre Giuseppe Pederiali ci racconta del duello "in punta di coltello" tra due gastronomi che non risparmiano colpi bassi. Poi c’è Danila Comastri Montanari che ci porta tra le fastose ed opulente corti francesi, fatte di tavole riccamente imbandite. Sempre di cena si parla anche nel racconto firmato da Giulio Leoni, storia ambienta nella provincia laziale in epoca littoria.

Per rendersi conto di cosa si tratta, pardon si mangia, basta dare un assaggio ai titoli: Giorgio Faletti con La ricetta della mamma, Alan D. Altieri con Black-Cuda, Loriano Macchiavelli con Al men in bisaca, pulent e saraca, Emiliano Gucci con Dolce o salato?, Gianni Biondillo con L'angelo, Leonardo Gori con Una grossa frittata, Barbara Garlaschelli con Matilde, Giacomo Gardumi con Iperestesia olfattiva, Danila Comastri Montanari con La bocca del re, Giulio Leoni con Cena elettrica e dinamismo di sensazioni, con fuga futurista, Tullio Avoledo con La ballata del sale malato, Ben Pastor con Panis angelicus, Giuseppe Pederiali con Quel ristorantino alla Barona, Marco Vichi con Il Bisticcio e Giorgio Baietti con La penultima cena.

Buon appetito, la cena è servita.